
martedì 9 novembre 2010
lunedì 22 marzo 2010
Domenica 28 Marzo: Beat & Jazz
Jazz & Beat
L'america dal sogno americano alla crisi dei mutui
"Beat è il viaggio dantesco il beat è Cristo il beat è Ivan il beat è qualunque
uomo qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato"
Incontro con la Beat Generation e l'intuizione della rivolta
Tra Prosa, Poesia & Jazz
In Concerto:
Down Beat Jazz Trio
Francesco Nigi (Tastiere)
Filippo Pedol (Contrabbasso)
Andrea Melani (Batteria)
IL PROGETTO DEL CAFFÈ DAI CERCHI ROSSI NON NASCE DA UNA ESIGENZA O DA UNA URGENZA. E’ IL PIACERE DELLA CONDIVISIONE DEL PIACERE.
LA VISTA: MOSTRE FOTOGRAFICHE, DI PITTURA E PROIEZIONI VIDEO.
IL GUSTO E L’OLFATTO: I PIATTI BIO-BIO DELL’OSTERIA OTRO MUNDO,
I VINI, LA BIRRA, I COCKTAILS, I CAFFÈ E GLI INFUSI DEL’OTRO BAR.
L’UDITO: READING DI LETTURA, CONCERTI, PERFORMANCE TEATRALI.
TATTO: CI STIAMO ORGANIZZANDO.
DALLE 18.30 ALLE 22.00 IL CAFFE DAI CERCHI ROSSI OFFRE UNO SPAZIO DOVE POTER SEDERSI, PARLARE, MANGIARE, ASCOLTARE, BERE, GUARDARE, ALZARSI, ANDARE VIA. TORNARE. UN APERITIVO DOMENICALE ALL’INSEGNA DELLA CONDIVISIONE DEL PIACERE DELL’ARTE E DELLA SOCIALIZZAZIONE.
sabato 20 marzo 2010
Todos le dicen el negro, Llorona
Negro pero cariñoso
Todos le dicen el negro, Llorona
Negro pero cariñoso.
Él es como el chile verde, Llorona
Picante pero sabroso.
Ay de mi, Llorona, Llorona, Llorona
Llévame al río.
Tápame con tu rebozo,
Llorona
Porque me muero de frío
Cada vez que cae la tarde, Llorona
Me pongo a pensar y digo
De qué me sirve la cama, Llorona
Si él no duerme conmigo
Ay de mi, Llorona, Llorona, Llorona,
Deja de llorar
A ver si llorando puede, Llorona
Mi corazón descansar.
Domenica 21 Marzo- Sud America
Dalla tradizione rivoluzionaria alla costruzione dell'autonomia.
GLI ZAPATISTI NON SONO SOLI!
serata di informazione e di solidarietà con le comunità zapatiste. Proiezioni, letture e mostra fotografica dalle comunità ribelli del Chiapas, in collaborazione col coordinamento toscano in sostegno alla lotta zapatista
A seguire:
venerdì 5 marzo 2010
Domenica 7 Marzo: Il Caffè si tinge di Rosa
My sins my own
They belong to me, me
People say ’beware!’
But I don’t care
The words are just
Rules and regulations to me, me.
(Gloria, Patti Smith)
Il Caffè dai Cerchi Rossi presenta:
A seguire lo spettacolo teatrale::

L'Arte è Donna: esposizione dei quadri di Silvia e Benedetta
Dalle 18.30 in poi, un aperitivo domenicale all’insegna della condivisione del piacere dell’arte e della socializzazione.
mercoledì 24 febbraio 2010
28 Febbraio: Inaugurazione Caffè dai Cerchi Rossi
La Comunità in Resistenza presenta:
Il Caffè dai Cerchi Rossi
"È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre.
Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai.
Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio."
Il progetto del Caffè dai Cerchi Rossi non nasce da una esigenza o da una urgenza.
E’ il piacere della condivisione del piacere.
La Vista:
“Senza Con Passo”: esposizione pittorica di Simone Pannini
Il Gusto e L’Olfatto:
i piatti bio-bio dell’osteria Otro Mundo,
i vini, la birra, i cocktails, i caffè e gli infusi dell’Otro Bar.
L’Udito:
Reading & Jam Session di lettura
Concerti:
Tradizione popolare:
Dall’Accademia dell’Ottava RIma:
Marzio Matteoli e Mauro Chechi in Concerto
Dalla cultura urbana:
Laboratorio di Hip Hop:
Urban Being: Session & Freestyle
Tatto:
ci stiamo organizzando.
Dalle 18.30 alle 22.00 il Caffe dai Cerchi Rossi offre uno spazio dove poter
sedersi, parlare, mangiare, ascoltare, bere, guardare, alzarsi, andare via.
Tornare.
Un aperitivo domenicale all’insegna della condivisione del piacere dell’arte e della socializzazione.
martedì 9 febbraio 2010
Del perchè delle cose

-Non si sogna mai troppo-.
-Non si può fare politica e poesia allo stesso tempo- postillò lei.
-Al contrario. E' imprescindibile fare poesia e politica. Quando un rivoluzionario non è un poeta finisce per essere un dittatore e un burocrate, un traditore dei propri sogni-."
(Manuel Scorza, La Danza Immobile)
E infine è questo.
Il riportare la politica alla prima dimensione poetica, che non può prescindere dalla condivisione del piacere, qualsiasi forma prenda.
L'esaltazione della socialità, la capacità di saper vivere gli spazi e non solo occuparli.
"Nulla di ambiguo, come vedete.
Scrivo per far cadere la pioggia.
Scrivo per bandire le guerre.
Parole per scacciare i fantasmi,
per riempire il ventre, per dichiarare
senza paura ciò che si ama e si odia"
Wu Ming
lunedì 8 febbraio 2010
LEGGI!! O_o
"Per imparare."
"Per riuscire negli studi."
"Per informarci."
"Per sapere da dove veniamo."
"Per conservare la memoria del passato."
"Per illuminare il nostro presente."
"Per trarre profitto dalle esperienze precedenti."
"Per non ripetere le sciocchezze dei nostri predecessori."
"Per guadagnare tempo."
"Per evadere."
"Per trovare un senso alla vita."
"Per capire le fondamenta della nostra civiltà."
"Per soddisfare la nostra curiosità."
"Per distrarci."
"Per informarci."
"Per acculturarci."
"Per comunicare."
"Per esercitare il nostro spirito critico."
mercoledì 3 febbraio 2010
Voliamo alto

Qual'è la vera potenza del linguaggio?
Quella insita nelle parole di Lenin, che mette in moto milioni di uomini e crea un partito d'acciaio e uno Stato di granito? Oppure quella che sta nelle parole del pazzo, del poeta, del giullare? Le parole leggere che mettono il mondo in sospensione, che irridono la forza dell'acciaio e della pietra?
L'acciaio e la pietra sono potenti, ma il sorriso di più, perchè può ridere dell'acciaio e della pietra.
Dove sta l'Autonomia? Nella forza che si contrappone, violenza contro violenza, o nella leggerezza del sottrarsi, nella leggerezza di chi non risponde all'appello, di chi dorme invece di andare in fabbrica, di chi fa l'amore quando si è chiamati a combattere?
Non c'è potenza più grande del sottrarsi, del non essere, del non fare. E' questa la potenza dell'Autonomia. (...)
In Aprile, A Milano, migliaia di operai si riunirono in un teatro che si chiama Lirico. Infuriava la tempesta scatenata dai ribelli contro lo Stato ipocrita di burocrati e dei preti e dei capitalisti. (...)
Lirico il desiderio che si fa parola, che si libra nell'aria, che vola dall'uno all'altro come una promessa leggera di possibile gioia, di libertà dal bisogno. Volevamo andare verso un'epica senza sudore e senza violenza, un'epica, diciamolo, un pò ironica, un'epica dell'assenteismo, della disaffezione al lavoro, un'epica della pigrizia e della rilassatezza. Un'epica sensuale capace di spazzare via l'obbligo del lavoro e la miseria che nasce dal pregiudizio che il mondo sia necessario. Un'epica della felicità possibile che si collettivizza.
Ma sapevamo che quel gioco è così difficile. Come l'intendersi tra Vladimir Il'ic e Tristan Tzara, che pur si incontrarono nelle serate del Cabaret Voltaire.
Difficile trasformare la vita quotidiana librandosi leggeri come parole sussurrate: vieni con me, abbandona la linea di montaggio.
Difficile perchè il potere dei grigi ottusi pericolosi non lascia facilmente che il possibile si liberi dell'esistente.
Eccoli allora, uguali nel cuore e nella tensione muscolare, angeli del traffico comparire da dietro le colonne, in nome di tutti i doveri ossessivi, il dovere della produttività, il dovere del socialismo, il dovere della militanza, il dovere del conto in banca, della nazione, del popolo e dello Stato.
Non evitammo il Tragico. Non fummo in grado di evitarlo.
Il Lirico e l'Epico non celebrarono nozze ironiche come nei nostri voti.
Eppure siamo ancora a quel punto.
Il potere riproduce i suoi miti funerei rinnovando ogni giorno
le litanie sacrificali del dovere del lavoro e della miseria.
Il Desiderio alza il capo per ascoltare il Vento, e attende ancora.
Attende che venga il tempo della leggerezza.
Ancora Rilke, per finire cadendo verso l'alto.
"E noi che pensammo la felicità
Come un'attesa, ne avremmo l'emozione
Quasi sconcertante
Di quando cosa che è felice, cade".
Da "Leggermente Ribelli" di Franco Berardi (Bifo) in Gli Autonomi, Le storie, le lotte, le teorie, Vol I